“Design” è una di quelle parole inglesi entrate nel nostro comune linguaggio, che non ha una vera e precisa traduzione in italiano; si può tradurre con arredamento, progettazione, disegno , ma in tutti questi casi, la resa nella nostra madrelingua, non restituisce esattamente quella sfumatura anglosassone che viene racchiusa nella parola “design” .
Per questo, volendo fare nostro un concetto così ampio quanto “impreciso”, da buoni italiani siamo liberi di conferirgli la “declinazione” che preferiamo. Io per l’articolo dedicato al design di questo mese, ho deciso di parlare del “design” naturale, ovvero di quelle opere d’arte che si trovano in natura, o che con la natura dialogano perfettamente, tanto da diventare un tutt’uno.
Vi propongo tre esempi che si trovano in tre diversi angoli del Pianeta, ma la lista sarebbe lunga…
Villa Saraceni, Scala dei Turchi (Agrigento)
Da amante della mia patria, il primo esempio non poteva che essere italiano. La Scala dei Turchi che si trova in provincia
di Agrigento è una falesia di marna bianca. La falesia, è una roccia che è stata formata dal movimento erosivo continuo del mare. Ebbene sì, questo significa che in un momento molto lontano della storia del pianeta, il mare era molto più alto del livello che ha adesso, e arrivava a sommergere completamente montagne e siti rocciosi. Con l’abbassamento delle maree, la forza erosiva del mare ha disegnato le falesie che oggi vediamo.
Uno degli esempi più noti è per l’appunto quello della Scala dei Turchi, che si chiama così perché nel XVI secolo, erano frequenti le scorribande dei pirati Saraceni (chiamati impropriamente “turchi”, perché all’epoca il termine “turco” indicava genericamente il forestiero), che approdavano proprio sulle sponde agrigentine per fare razzia di oro e generi alimentari.
Le risaie cinesi
Sono talmente estese da poter essere comodamente viste a bordo di un aereo che sorvola la zona del Guilin –nella regione del Gulanxi,- spettacolari per i loro colori e le loro forme. Vengono chiamate “la spina dorsale del drago” essendo una delle principali attrattive naturalistiche cinesi, e sono l’esempio perfetto del connubio tra mano umana e natura. A disegnare infatti questi spettacolari paesaggi, è stata la mano dell’uomo che ha organizzato le risaie in modo che tutte venissero facilmente raggiunte dall’irrigazione naturale dei fiumi e dei canali circostanti.
In altre parole, se non fosse stato per la conformazione geologica del posto, questa attrattiva naturale avrebbe tutt’altro aspetto. Si dice che la prima popolazione a creare le risaie in questa regione, fossero stati gli Hani, civiltà rurale attestata già nel 900 dC.
I colori delle risaie, cambiano a seconda delle stagioni; se infatti in autunno sono completamente verdi, per poi, verso novembre, virare verso il giallo, in inverno rimangono uno spettacolo da visitare imbiancate dalla neve.
Goa Gadja (la porta dell’elefante), Bali
Concludiamo (per ora!) questo giro intorno al mondo facendo tappa a Bali. Avete mai sentito parlare della caverna dell’elefante? Si trova all’interno del parco archeologico di Ubud, ed è circondata da numerosi templi indù.
Come ogni luogo di culto, mischia sacro e profano: l’ingresso infatti è rappresentato da una bocca demoniaca che omaggia il dio Bhoma. Sapete che le caverne sono in tutte le culture un accesso al mondo dell’aldilà? Essendo i punti più profondi verso l’interno della Terra, almeno così si pensava, erano il punto di accesso con il mondo dei defunti.
Anche in questo caso, la natura si fonde perfettamente con la mano dell’uomo ed il risultato è un’opera di design naturale.
Quale di questi tre esempi ti è piaciuto di più? Ne hai mai visitato uno?